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La vigliaccata stellare

Crescenzo Guarino: chi era costui? Mi sono chiesto come don Abbondio con Carneade. Per essere stato citato da un grande giornalista come Gian Antonio Stella del Corriere della Sera sarà stato un grande giornalista del passato, ovviamente della stessa genìa del coautore de “La Casta”, grande libro che ha aperto gli occhi a tutti noi sui misfatti della nostra classe politica, di quelli che prima di scrivere si documentano e sentono tutte le voci; infatti dalla descrizione su Montelepre citata dal suo collega del CorSera in quella meraviglia di articolo promozionale sul nostro paese ricorda che “in qualunque momento i briganti ti possono uccidere”. Infatti a riprova di ciò mi ricordo che mio nonno quando mi mandava a comprare una fettina di trinca da don Giacinto Sirina mi diceva sempre di stare attento alle fucilate che arrivavano da “balze e valloni” e nello stesso tempo di non passare mai davanti a finestre e balconi, anche se non ho mai capito il perché. A questo punto l’unica espressione che mi viene in testa e che dedico con tutto il cuore a Stella e Guarino è: “Ma mi facciano il piacere!!!!!” di decurtisiana memoria. Se questo è giornalismo io sono Indro Montanelli.

Ma come si permette questo signore a scrivere queste cose sul nostro paese e a giudicarlo senza che ci sia mai stato prima, senza conoscerne l’intima realtà, senza conoscerne i giovani, senza conoscerne la storia, affidandosi ad un comizio male organizzato, per sostenere assurde congetture o allo sfogo, sicuramente in buona fede, dei ragazzi di Liberi Tutti che forse hanno sopravvalutato la presenza di questo emerito testa di c…uoio del giornalismo italiano e si sono ritrovati citati per le loro cose politiche subito dopo lo scioglimento nell’acido del piccolo di Matteo atteso che loro stessi gli hanno ricordato che Giovanni Brusca seguito dai Lo Piccolo decisero di passare la latitanza nel nostro territorio e non certamente perché il nostro paese ha dato loro ospitalità. E poi vorrei ricordare agli amici di Liberi Tutti che la “sana abitudine” di scoraggiare le candidature nelle liste degli avversari non ha colpito solo voi ma tante liste del presente e del passato.

Non credo sia un problema di mafia come lascia intuire l’emerito giornalista, ma solo un malcostume politico. Tutto questo non significa che qualcuno vuole sostenere che a Montelepre non c’è mafia. Sappiamo che c’è e la dobbiamo combattere ma non è con questi articoli che possiamo vincerla. Né con l’aiuto di questo tipo di giornalismo.

Montelepre ha avuto ed ha i suoi problemi che tutti conoscono e sui quali si sono sprecati fiumi di inchiostro e di pellicole ma il signor Stella non ha capito niente della Montelepre di oggi, e si poteva risparmiare quella romanzesca quanto inverosimile citazione dove si trovavano cadaveri per strada e veniva preso a fucilate il busto di Filippo Riccobono. Ma non voglio dilungarmi su cose che tutti noi monteleprini conosciamo.

Andiamo ai fatti. Mi trovavo seduto al bar di quel sabato ( m’abbuttava stare chiuso dentro l’ufficio postale e guardare il comizio ammucciato e stipato assieme a centinaia di persone come Cosa Nostra ci aveva ordinato! ) mentre c’era l’Agorà dei 5 stelle e siccome questo spazio dove scrivo da diversi anni si chiama uguale mi è sembrato giusto esserci. E debbo dire che guardare quei ragazzi parlare a nessuno me li faceva apparire più simpatici..ma certo organizzare un comizio alle 11 di sabato mattina è stato un errore gravissimo fatto da chi non ha molta dimestichezza con queste cose. Andate a chiedere ad un militante del vecchio PCI o dell’MSI a che ora si dovevano fare i comizi e come organizzare la piazza! Ma comunque devo dire che gli oratori hanno svolto i loro interventi con serietà e compostezza; anche perché non hanno capito ( sono ragazzi ingenui!) che in quella piazza non c’era nessuno perché la mafia locale aveva ordinato di non esserci! Infatti nessuno osa più fare comizi a Montelepre (!!), invece in tutto il resto d’Italia, per le elezioni europee che sono molto sentite (!!), si registrano decine e decine di comizi al giorno (!!) e vorrei sommessamente ricordare che la gente ha ormai il rigetto per i partiti che non riescono più ad organizzare manifestazioni nelle piazze, e Montelepre non fa altro che seguire le dinamiche nazionali. Siamo tutti sdegnati da questo psedo-giornalismo che cerca solo scoop e non la verità e sono con tutti coloro che hanno manifestato la loro indignazione; ma questo non basta.

Dobbiamo fare capire a tutta l’Italia che Montelepre non è quella descritta da Stella o dal pentastellato Di Battista, che nel nostro paese ci sono stati e ci sono tanti problemi ma questo non autorizza nessuno ad offenderlo ed umiliarlo gratuitamente e che il fatto di avere il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose non vuol dire aver acquisito la patente di paese mafioso; vuol dire che ci sono stati dei delinquenti che hanno commesso dei reati e per i quali pagheranno, ma non significa che la comunità monteleprina sia tutta marcia, non significa che le Amministrazioni comunali sono state delle consorterie mafiose, non significa che aspettavamo la riscossa antimafia dei 5 stelle monteleprini che a onor del vero non hanno nemmeno parlato di mafia ma del loro programma e ai quali rinnovo l’apprezzamento per avere avuto il coraggio di stare in piazza a parlare di politica e di avere stigmatizzato l’uscita infelice del loro senatore Di Battista; mi aspetto che scrivano anche al signor Stella in merito al fatto che “solo loro abbiano il fegato di andare a Montelepre a parlare di mafia” ricordandogli che ci sono state diverse manifestazioni antimafia fatte da associazioni locali e che nessuno di noi ha paura a parlare e scrivere contro i mafiosi. Si documenti signor Stella e venga a stare a Montelepre una settimana: vedrà che cambierà radicalmente opinione.

In altri articoli ho espresso la necessità di un confronto tra le forze sane del paese e credo sia arrivato il momento di farlo: partiti, sindacati, associazioni, chiesa e cittadini. Ci si dovrebbe ritrovare tutti per parlare del futuro del nostro paese anche con i Commissari che gestiranno in questi anni il comune e che hanno manifestato grande apertura verso la nostra comunità.

Guardiamoci tutti negli occhi, lasciamo per un attimo i social e la Rete, parliamo con la nostra voce, la voce di Montelepre che rifiuta la mafia ma anche le mistificazioni di chi non conosce il paese di Paolo Migliore, patriota e Primo Governatore della Città di Palermo, e di tanti altri che ne hanno onorato il nome, come l’unico cittadino al quale abbiamo con piacere riconosciuto il titolo di don : Padre Francesco Bagliesi. Questa è la vera Montelepre.

P.S. Se la cosa andrà in porto, qualcuno per favore inviti il sig. Stella, il signor Di Battista e le telecamere della Rai.

La vigliaccata stellare ultima modifica: 2014-05-22T13:30:26+02:00 da Nino Plano
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