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Un, due, tre, Stella!

Abbiamo letto e riletto l’articolo di G. Antonio Stella, cercando di comprendere quali falsità siano state scritte o quali mistificazioni della realtà abbiano potuto scatenare tale profonda indignazione. Ci spiace dirlo, sappiamo che non ci attireremo le simpatie dei più ,ma no, non le abbiamo trovate. Certo, il primo impatto può lasciare un po’ perplessi, quando leggiamo:”è mai possibile che solo loro abbiano il fegato di andare a Montelepre a parlare di riscatto e a pronunciare quella parola mafia”, un fondo di verità c’è anche in questa frase. Nonostante che neanche i grillini ne abbiano fatto un motivo portante della loro manifestazione.

Forse in tutte le campagne elettorali, qualcuno ha mai preso un microfono e ha denunciato quello che negli anni ha trasformato la nostra comunità in un paese privo di futuro? Di mafia la politica parla, ma in termini spesso molto generici e stereotipati. In questo articolo Montelepre diventa il simbolo di una terra abbandonata a se stessa, come potrebbe essere qualsiasi altro paese della Sicilia e del Meridione.

Per il resto, solo qualche cenno, qualche scatto, quasi delle istantanee che fotografano il contesto in cui il racconto si svolge. Il racconto cioè di un paese, e soprattutto di una terra in cui la Politica, i partiti hanno abdicato, e che piaccia o non piaccia (e a noi non piace) l’unica forza politica che cerca il confronto coi cittadini è il M5S che sta raccogliendo a man bassa in un campo abbandonato. E se è vero che l’autore non ha cercato minimamente di edulcorare tali immagini, è altrettanto vero che queste foto sono reali, niente “foto shop” neanche per quelle in bianco e nero, ne per migliorarle ne per peggiorarle.

Abbiamo incontrato Stella per caso e non credevamo ai nostri occhi che uno dei più grandi giornalisti italiani era a Montelepre, e per giunta mentre aspettavamo la giornalista del Tg 1 Maria Grazia Mazzola, che misteriosamente ha chiesto di incontrarci per preparare un servizio sul nostro paese, davvero incredibile!
“Cosa fa un giornalista come lei in un piccolo paese come questo?”, “I grillini a Montelepre è un evento di portata nazionale” è stata la risposta.

Da qui è nata una bellissima conversazione di qualche ora, in cui abbiamo volentieri detto la nostra sul nostro paese, una conversazione che è stata davvero interessante, divertente, piacevole. Una di quelle che ricorderemo per molto tempo. Abbiamo ripercorso la storia del nostro paese, abbiamo parlato di mafia e di antimafia, di chi, come e perché ha ridotto il nostro paese nelle attuali condizioni (converremo tutti che non siamo stati noi e nemmeno Stella) e di chi cerca con grande passione e grandi sforzi di affermare il principio di legalità e l’antimafia , di quei giovani che hanno come obiettivo del proprio agire il riscatto del nostro paese.
Il fatto che molti ci ritengano in grado di “dettare” un articolo ad una penna così importante del giornalismo nazionale non fa altro che lusingarci, ma è del tutto evidente che non è così. Il taglio e le finalità dell’articolo sono esclusiva di chi lo ha scritto, può essere o meno apprezzato e condiviso, (noi lo abbiamo apprezzato) ma è la realtà vista e raccontata da un giornalista.

Nell’articolo si analizzano poi le vicende politiche regionali e nazionali che passano per i diversi politici che ad oggi, a Montelepre, sono i grandi assenti per queste europee.

L’articolo fondamentalmente evidenzia, come il M5S sia arrivato ad essere il primo partito in Sicilia. Riteniamo che ci sia arrivato proprio così, approfittando del vuoto politico e strumentalizzando articoli come questo.

Se proprio si vuole attaccare qualcuno si attacchi il pentastellato che ha interpretato a suo favore l’articolo. Il pentastellato Di Battista prima di attaccare a spada tratta, come se tutti stessimo aspettando il “Messia” che ci illuminasse a percorrere la retta via, sarebbe pregato di fare chiarezza dentro il suo movimento, anche a Montelepre, dove esponenti di spicco hanno fatto parte, alle ultime elezioni comunali, di una coalizione che faceva riferimento a personaggi come Totò Cuffaro e Vitrano, oggi agli arresti a vari titoli anche per mafia, o altri esponenti del calibro del pdellino Mercadante. Che non venga a farci lezioni di antimafia, solo per raccattare qualche voto.

Detto questo non capiamo perché l’indignazione nasce quando qualcuno ci fa notare la cruda realtà in cui viviamo e non nasce quando la vediamo deformarsi sotto i nostri occhi. E’ come se si attribuisse al critico e non all’artista la mostruosità di un quadro.

Quanto detto nella conversazione occasionale con Stella, non è altro che quello che andiamo ripetendo da almeno 20 anni, l’ abbiamo scritto, riscritto e pubblicato e non è un segreto per nessuno. Non abbiamo bisogno di un giornalista per affermare il nostro punto di vista, lo abbiamo sempre fatto assumendocene le responsabilità, abbiamo firmato sempre tutto e non ci siamo mai nascosti dietro pseudonimi.

Sicuramente questo non ci ha procurato nè amici né consensi, neanche questa volta come abbiamo costatato. Ma ciò non ci impedirà di continuare a dare il nostro punto di vista che sappiamo benissimo essere scomodo e minoritario, ma in cui crediamo fermamente.

Un, due, tre, Stella! ultima modifica: 2014-05-20T00:32:07+02:00 da Liberi Tutti
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