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Viaggio nei «Sepolcri» di Montelepre (FOTO)

Dopo aver rivissuto l’exscursus storico sull’Antico e il Nuovo Testamento grazie alla Processione dei Misteri, la comunità monteleprina si addentra nelle celebrazioni liturgiche in occasione della Pasqua.

Il Giovedì Santo dopo la messa in Coena Domini si fa visita ai  Sepolcri che restano aperti sino alle prime ore del venerdì; da circa un paio di anni questi vengono allestiti solo nelle due chiese di Maria S.S. del Rosario e di Santa Rosalia.

Ma cosa è un sepolcro? I “sepulcra” sono altari della reposizione, spazi della chiesa adornati con fiori e simboli vari che rievocano l’Ultima Cena e la passione di Gesù, come i cosiddetti piatti di “sepulcru”, preparati dai fedeli nelle proprie abitazioni durante il periodo quaresimale sistemando in dei piatti uno  strato di cotone idrofilo  imbevuto d’acqua e posizionandoci sopra chicchi di grano, ceci, lenticchie o fagioli; vengono poi riposti in un luogo buio  per consentire alle piantine di germogliare velocemente. Una volta cresciute, le pianticelle adorneranno i sepolcri, simbolo della vita che nasce dal buio e che fuoriesce dal nulla con vigore incontenibile. I sepulcra accoglieranno così, alla fine della messa, l’eucarestia consacrata che rimarrà li sino al pomeriggio del venerdì santo.

L’origine del rito è molto remota. Lo studioso J.A. Jungmann, nella sua opera La liturgia della Chiesa, sostiene che ebbe inizio nel secondo millennio, quando dal Venerdì Santo sino al mattino di Pasqua si adorava l’Eucarestia sita in un sepolcro.  Già nel II secolo si nota che venivano celebrate le 40 ore, durante le quali il Signore giacque nel sepolcro; in seguito si sviluppò  l’uso di fabbricare nelle chiese il ‘Santo sepolcro’, e il Venerdì Santo o anche già il Giovedì Santo dopo la messa aveva luogo l’adagiamento nel sepolcro.


Viaggio nei «Sepolcri» di Montelepre (FOTO) ultima modifica: 2016-03-25T11:05:14+01:00 da Gloria Migliore
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