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Quando non c’era «Vozzapp»

Come tutti sapete mio compare Arasimo ha scelto la via dell’esilio volontario in Portogallo, emulando Carlo Alberto di Savoia, in dissenso con una società dei consumi sotto la dittatura del capitalismo finanziario in cui non si riconosce. Ma contrariamente a quanto si possa pensare non ha dimenticato Montelepre, il nostro amato paese; anzi lo porta sempre nel suo cuore al di là di superficiali interpretazioni o giudizi fatti da chi non lo conosce abbastanza.

Ci siamo sentiti giorni fa e, facendoci prendere la mano dalla nostalgia, abbiamo ricordato i bei tempi della nostra gioventù, quando a tavola si mangiava e si parlava senza whatsapp. Si scherzava e si raccontavano le storie, eppure non si comunicava tramite post ma direttamente con la bocca o semmai con i pizzini, che non erano quelli di Totò Riina ma quelli degli ziti che si davano appuntamento Suttalarchi o nelle strade buie per scambiarsi qualche bacetto.

Eppure mio compare non odia la tecnologia anzi né è affascinato e nonostante abbia solo “la scuola media” è letteralmente rapito dalle ipotesi della fisica quantistica e dalla teoria delle stringhe. Ama Einstein, Heisenberg, Bohm e soprattutto Nicola Tesla, però vorrebbe un uso più intelligente delle moderne tecnologie. Ad esempio, dice lui, che prio c’è a stare ore intere davanti ad un pc o con uno smartphone nella mani senza più guardarsi negli occhi? Perchè invece di godersi i bei momenti della vita in diretta si sente l’esigenza di scattare subito una foto e postarla su Feisbuk senza dimenticare di taggarla?!

Caro compare, siamo arrivati al punto che le condoglianze se le fanno tramite Facebook!! Questa è pazzia!!

Comunque, ritornando al passato, ci siamo ricordati dei nostri tempi (che non sono tanto remoti!) e, visto che scrivo e qualcuno mi legge, mi ha voluto dare un incarico: raccontare ai nostri giovani come si svolgeva la vita in quegli anni e soprattutto quali erano i nostri giochi (che si praticavano tassativamente nella strada!), non per un patetico nostalgismo ma per non fare cadere nel dimenticatoio la nostra cultura. Perchè è giusto e bello che usiamo smartphone, pc e tablet, altrimenti saremmo dei cafoni, ma bisogna ricordare ai giovani che prima i giochi non si scaricavano da internet ma spesso si inventavano, si scendeva in strada, e non c’erano microbi che ci potevano abbattere; si trovavano gli amici e si costruiva la giornata. Queste erano le nostre app: futtiri pruna e varcochi, i 4 cantonere, acchiana u patri cu tutti i so figghi, muffa, ammuciaredda, incanto e scanto, strummula, fiorini e catinelle, ciusciuni e ppah, carruzzuni, ciusciacaccami, scabrù, palla avvelenata, miliò, frecce, sbattuni, ciampedde, fussiteddi, mazza e scanneddu ed altri .

Arasimo vorrebbe addirittura che si scrivesse un volume sulla vita di Montelepre degli anni passati e mi dice che se non si fa ora non si può fare più. Quando i più anziani non ci saranno più, nessuno potrà più raccontarci la nostra storia e la nostra cultura attraverso non solo i giochi ma la vita di quelle generazioni. A questo punto mio compare si ricorda della mia passione televisiva e per il montaggio video e mi dice che sarebbe bello fare delle interviste video agli anziani e farli parlare di quelle cose e nel contempo riprodurre con la collaborazione dei giovani gli antichi giochi e non solo e consegnarli al nostro Museo antropologico.

“Così giovani e anziani invece di perdersi in chiacchiere e tabacchiere di legno lavoreranno assieme per testimoniare il loro amore per Montelepre con un gesto concreto. E un’altra cosa ti dico…non fate perdere la lingua siciliana. Tutti parlano italiano, le mamme si affruntano ad imparare il siciliano ai figli perché ci pare malo che poi i bambini sembrano rozzi, ma non capiscono che facendo così stanno facendo perdere la nostra cultura.” – conclude Arasimo.

Alla faccia del Portogallo!!

Siccome io voglio molto bene a mio compare, almeno ci voglio provare e quindi dalla prossima settimana mi cimenterò a ricostruire vecchi giochi ed altre cose della nostra comunità ma, cari lettori, chiedo il vostro aiuto. Se volete potete commentare l’articolo inserendo ricordi vostri o dei vostri vecchi, per definirli con tutte le vecchie regole. Potrebbe essere una bella avventura e mi piacerebbe che anche le Istituzioni patrocinassero, ovviamente del tutto gratuitamente, una iniziativa del genere alla quale sicuramente vorrà partecipare Montelepreweb con la sua redazione. Io ci provo, chi vuole si aggreghi! Gli anziani semineranno i ricordi, i giovani raccoglieranno le testimonianze e tutti gli altri zapperemo la terra.

La prossima settimana scriverò sul gioco “acchiana u patri cu tutti i so figghi” e 4 cantonere.

Aspetto il vostro materiale. Ciao Arassimo, e torna presto!

Quando non c’era «Vozzapp» ultima modifica: 2016-06-23T10:05:40+02:00 da Nino Plano