Scontro a distanza tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il sindaco di Carini, Giovì Monteleone sull’emergenza rifiuti. Ieri sera in una nota il governatore aveva attribuito la responsabilità dello stato di crisi nel suo territorio al primo cittadino di Carini. “Dai report avuti dal gestore della discarica Lentini, Sicula trasporti, abbiamo accertato che dall’1 al 5 luglio, nonostante tutti i comuni siciliani conferissero regolarmente e non ci fossero problemi, il comune di Carini non ha inviato alcun compattatore in discarica, lasciando i rifiuti per le strade. Un comportamento gravissimo – dice Crocetta – che contesteremo formalmente all’amministrazione comunale, invitata dal governo regionale a chiarire il perché in quei giorni non ha effettuato il conferimento nonostante
fosse autorizzata per 70 tonnellate al giorno”. Così replica oggi Giovì Monteleone.
“Con ordinanza del 7 giugno il Presidente assegna ad alcuni comuni, tra i quali Carini, il conferimento dei rifiuti a Bellolampo a partire dal 1 luglio. Il 30 giugno la Rap, gestore della discarica di Bellolampo, invia una nota con la quale comunica che non è in grado di ricevere i rifiuti dei comuni della città metropolitana di Palermo tra i quali Carini.
Sappiamo di una giornata concitata in assessorato che a tarda notte decide e fa una disposizione attuativa con la quale indica ai comuni di Bagheria, Carini e Partinico ed altri comuni di conferire a Lentini ma a partire dal 5 luglio !
La nota arriva nel pomeriggio di venerdì con uffici chiusi per il fine settimana. Il servizio non si riesce a organizzare anche perché, nel frattempo, c’è un contenzioso tra l’Ato e la ditta esterna che ha vinto l’appalto per il servizio, dovuto a divergenze interpretative sulle modalità della passaggio del personale. La legge regionale 9 del 2010 con la quale si demanda alle Srr di istituire la dotazione organica del personale, dalla quale le ditte esterne aggiudicatarie del servizio di raccolta rifiuti dovrebbero attingere la manodopera, a distanza di sette anni non viene ancora attuata.
Il personale, causa l’incertezza del loro futuro entra in stato d’agitazione: praticamente incrocia le braccia. Il servizio di raccolta si blocca, il centro di raccolta comunale non apre.
Il 4 luglio, a distanza di un mese dalla stipula del contratto, visti gli inutili tentativi di mediazione, e l’immondizia che si accumula sempre più nelle strade , maturo la decisione e impongo alla ditta esterna di prendersi in consegna il servizio anche ricorrendo a personale proprio.
Di questa mia decisione informo la Srr, L’Ato , il Prefetto, l’assessorato Regionale.
In questa situazione di grande incertezza e caos c’è chi approfitta: i cumuli di rifiuti incoraggiano incivili e incalliti delinquenti a buttare qualunque genere di rifiuti, tossici ingombranti interi arredi di case, lastre di eternit, tonnellate di residui di potatura.
Succede pure che in un territorio vasto 76 chilometri quadratio che vede arrivare 60 mila gitanti del fine settimana ne approfittino pure cittadini dei paesi limitrofi, come dimostrato da alcune multe che abbiamo comminato.
Di qui la mia richiesta accorata di un maggiore controllo del territorio, difficile da fare per solo 17 vigili in organico, invocando un intervento di tutte le forze dell’ordine e, visto il pericolo di ordine sanitario e dell’ ordine pubblico, persino dell’esercito.
Non vorrei ulteriormente entrare in polemica con il Presidente della Regione, mi interessa piuttosto collaborare per una soluzione: io farò la mia parte da sindaco e per farla fino in fondo al presidente ho già chiesto gli strumenti, che a lui spetta dare, per poter operare e rendere più pulito il mio territorio .
Ho profondo rispetto del suo ruolo istituzionale e per il bene del mio paese sono disponibile a essere convocato dal Presidente anche di domenica sera previa chiamata telefonica fatta un’ora prima, com’è già successo.