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I “cinquantenni” portano a scuola i ‘Cannateddi’: «Manteniamo memoria delle nostre origini contadine»

-1960-cannateddu-4Niente uova di cioccolato come regalo di Pasqua ai bambini: meglio i dolci della cultura contadina, come i “Cannateddi”. L’idea arriva dall’associazione “1960, I nostri primi cinquant’anni” che a distanza di tempo dalla prima proposta, stamattina è tornata a distribuire agli allievi delle prime classi di Montelepre e agli anziani ospiti dell’Istituto Giuseppe di Bella di Giardinello il dolce-regalo pasquale in voga fino ad alcuni decenni fa.

-1960-cannateddu-3Il Cannateddu è una sorta di paniere: un biscotto di pasta frolla con al centro un uovo sodo, incatenato da una treccia decorata con zucchero a velo, codette e cioccolattini; desiderato negli anni ’60 da ogni bambino, prima di essere soppiantato dal più comune uovo di cioccolato.

L’iniziativa, realizzata nel 2010 e ripetuta quest’anno in occasione del primo settennio di attività associazionistica, secondo gli ideatori «Oltre a rimenbrare tempi passati e più spensierati di quelli attuali è stata occasione di incontro fra generazioni diverse e di modi diversi di festeggiare la Pasqua»

-1960-cannateddu-2Per il presidente Giovanna Giuliano, che ha consegnato un Cannateddu anche alla sindaca Maria Rita Crisci, «L’occasione serve a consolidare i rapporti tra diverse generazioni, permettendo di trasmettere oltre che usi e costumi locali che rischiano di perdersi, anche la possibilità di mantenere memoria delle nostre origini contadine».

I “cinquantenni” portano a scuola i ‘Cannateddi’: «Manteniamo memoria delle nostre origini contadine» ultima modifica: 2017-04-11T15:58:24+02:00 da Giacomo Maniaci
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