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Dieta e alimentazione: il successo comincia dalla tavola

Benefici e svantaggi di una cattiva abitudine culinaria nello sport

SB-Italia-Novembre-2017-montelepreweb.itVittorie e sconfitte, gioie e dolori, gol e papere varie: pensare che tutto questo parte anche dalla tavola, un buon pasto e qualche vizio in meno. Sono numerosissimi gli studi svolti in merito alle abitudini culinarie degli atleti, ad ogni livello: agonistico ed amatoriale. È ormai chiaro quanto l’incidenza della dieta nello sport sia un fattore molto influente sui risultati ottenuti: talmente importante da essere ormai entrati in pianta stabile nello staff di squadre e singoli atleti la figura del nutrizionista.

Ha fatto scalpore, ad esempio, l’ultimo ed eclatante episodio che ha riguardato il preparatore atletico del Milan Marra, collaboratore storico di Montella. Pare che, tra le motivazioni dell’allontanamento, vi fosse la rigida dieta vegana sottoposta ai giocatori rossoneri. Lo sport, oltre a svariate imprese sportive, vive anche di leggende legate all’alimentazione di alcuni dei più importanti sportivi del pianeta, con abitudini culinarie al quanto strane.

SB-Italia-Novembre-2017-montelepreweb.it-2Dai famosi plasmon di Inzaghi, alla birretta di Hubner nell’intervallo: tutto ciò che andrebbe contro le buone regole di un atleta, ma poi sappiamo come sono andate le rispettive carriere. Dunque, che grado di incidenza ha l’alimentazione nei risultati di uno sportivo? È indubbio che, soprattutto a livello dilettantistico, se non si è accompagnati dal talento smisurato dei protagonisti sopracitati sarebbe buona norma seguire delle precise e salutari abitudini cibarie.

Una ricca e completa colazione, un pasto che tra pranzo e sera completi il fabbisogno giornaliero dei carboidrati e proteine necessarie: sempre, indispensabilmente accompagnati, da una quantità di frutta e verdura all’altezza. Il tutto, accompagnato da una quasi totale assenza di alcool e bevande gassate. Il fumo, nemmeno a dirsi, bandito.

Restando al mondo del calcio, risulta questo essere uno degli sport dal consumo di energie caloriche più basso, circa 3.500. Secondo uno studio esclusivo sull’alimentazione condotto da Sports Bwin, solamente gli sport motoristici, Moto Gp e Formula Uno, richiedono un fabbisogno inferiore che si assesta sui 2 mila o 2,5.

SB-Italia-Novembre-2017-montelepreweb.it-3A spiccare, nella particolare categoria, è ovviamente il nuoto: sono risaputi gli sforzi anche solo in allenamento giornaliero che i nuotatori devono affrontare in preparazione delle rispettive gare. Le calorie bruciate possono anche arrivare a toccare le nove mila, fino a delle punte massime di dieci. Ciclismo, Rugby e Hockey sono gli altri sport che richiedono un fabbisogno energetico sopra la media.

A livello dilettantistico è fondamentale dunque seguire una dieta e alimentazione accurata, magari consigliati da un nutrizionista ed esperto del settore che possa garantire all’atleta i due obiettivi principali di ciascun sportivo: risultati adeguati e costanza di rendimento. Privi di un talento particolare risulta indispensabile attenersi ad uno stile di vita idoneo e che segui delle linee guida le quali permettano prestazioni sportive all’altezza.

Vizi, abusi, cattive dipendenze sono i principali nemici dello sport, soprattutto a livello non professionistico. Un numero di ore medie di sonno al giorno, l’assenza di fumo ed alcool, l’uso minimo di bevande dall’alto tasso di anidride carbonica, mangiare ad orari consoni rappresentano semplici ma indispensabili abitudini da rispettare per una vita sportiva ad hoc.

Dieta e alimentazione: il successo comincia dalla tavola ultima modifica: 2017-11-16T18:20:08+01:00 da Redazione