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Nuovo colpo alla mafia corleonese, arrestate cinque persone

Un’organizzazione che imponeva il pizzo alle imprese che eseguivano appalti pubblici nel Corleonese è stata sgominata all’alba di oggi nel corso di un’operazione antimafia. I carabinieri del Gruppo di Monreale, comandato dal colonello Pierluigi Solazzo, senza la collaborazione delle vittime di danneggiamenti e intimidazioni, sono riusciti a identificare cinque tra capi e gregari che vessavano diversi imprenditori che si occupavano del rifacimento delle strade nel territorio.

L’indagine, coordinata dalla Dda, ha permesso di evidenziare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, dedita prevalentemente alla commissione di reati estorsivi con il tipico metodo mafioso, e di individuare con esattezza ruoli e funzioni dei suoi appartenenti.

Le indagini, sviluppate attraverso attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento, hanno permesso di ricostruire l’intero assetto della famiglia mafiosa di Palazzo Adriano, nonché il suo completo inserimento all’interno del mandamento mafioso di Corleone.

Le attività investigative hanno consentito, quindi, di accertare diversi episodi di pagamento, contribuendo a delineare ulteriormente l’operatività della locale famiglia mafiosa. Pagamenti, nella maggior parte dei casi, hanno mantenuto la canonica percentuale del 3% dell’importo complessivo del lavoro da eseguire. In altri casi, gli associati, oltre a richiedere il pagamento della somma di denaro, hanno imposto agli imprenditori anche l’utilizzo di manodopera e l’acquisto di materie prime presso imprenditori da loro indicati.

 Quanto ai metodi utilizzati, al fine di convincere le vittime alla cosiddetta “messa a posto”, la consorteria ha utilizzato il classico metodo intimidatorio della bottiglia incendiaria. Inoltre, per attirare l’attenzione degli imprenditori, gli affiliati avrebbero effettuato furti e danneggiamenti all’interno dei cantieri proprio nell’immediatezza dell’inizio dei lavori.

In merito alla “cassa” le indagini hanno permesso di acertare anche che quella famiglia raccoglieva i proventi delle estorsioni all’interno appunto della cassa comune, gestita direttamente dal capo famiglia Pietro Paolo Masaracchia e utilizzata per finanziare le diverse azioni criminali nonché le piccole spese di tutti gli appartenenti al clan.

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Nuovo colpo alla mafia corleonese, arrestate cinque persone ultima modifica: 2014-09-23T07:58:24+02:00 da Redazione
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