A parte l’imbecillità umana e le ingiustizie sociali, sono poche le cose che mi provocano agitazione e tachicardia. Fra le più quotate, quella di assistere sempre più spesso all’umiliante spettacolo dell’immondizia accatastata nelle nostre strade e di imbattermi -casualmente- nel Grande Fratello televisivo.
Nel primo caso mi vergogno di essere siciliano, nel secondo di appartenere alla specie umana.
Immondizia e Grande Fratello. Voi direte – dipietrescamente – che c’ azzecca? C’azzecca, c’azzecca.
Si tratta -dal punto di vista scientifico – della stessa materia: rifiuti, immondizia materiale e mentale.
Da un lato rifiuti solidi urbani dall’altro quelli umani travestiti da personaggi televisivi che vengono pagati per appagare le più squalificanti voglie televisive degli italiani.
Sui rifiuti solidi urbani parleremo prossimamente. Per adesso diciamo che questo sistema degli ATO si è dimostrato un vero fallimento, servito soltanto a portare bei soldini nelle tasche degli amministratori e a riportare l’immondizia nelle nostre strade. Hanno fatto soldi con la nostra immondizia.
Pecunia non Olet , diceva l’imperatore Vespasiano quando il figlio Tito gli contestava il fatto che aveva messo una tassa sui cessi. Il denaro non puzza. L’hanno capito bene gli amministratori ATO ai quali non frega niente di vedere le montagne di spazzatura a ridosso nelle nostre case, tanto loro con i nostri soldini avranno comprato qualche bella villa al mare lontano dalle brutture urbane.
E fino a qua, nihil sub sole novi. Nulla di nuovo sotto il sole. La solita politica.
Il trauma più grave, dal quale penso non mi riprenderò più, l’ho subito l’altra sera davanti alla tv. Girando di qua e di là col telecomando, mi ritrovo un collegamento con tanta gente che piangeva in maniera disperata. Ho pensato al recente terremoto in Cile, ma non piangevano per quello. Ho pensato ad Haiti con i suoi 200.000 morti, una tragedia immane. Ma non piangevano nemmeno per quello. Forse un servizio sull’Africa e sullo sterminio di centinaia di milioni di bambini per fame e diarrea. NO! NO! NO!
Non piangevano per quello. Piangevano per Maicol. E chi è questo Maicol? Uno scienziato che ha scoperto una cura contro il cancro? Un eroe che ha salvato vite umane in qualche tragedia? Un operaio di Termini Imerese che non ha retto e si è buttato dal terrazzo della Fiat?
Niente di tutto questo: Maicol è un concorrente del Grande Fratello che è stato eliminato!
Capite che tragedia? E giù tutti a piangere. Nella “casa”, nello studio, nei collegamenti, nelle case. Capite dove siamo arrivati? Che dramma! Maicol eliminato!
Ma la cosa più grave è quello che ho sentito alla radio. Che questo stronzettino, uscito fra le lacrime, ha già un manager che ha già venduto a locali e discoteche le prossime 100 serate .
Sapete quanto daranno a Maicol per apparire nei locali a sculettare e fare autografi? 9.000 euro a sera!!!!
Sapete quanto guadagna un ricercatore che lavora 18 ore al giorno per studiare cure contro le peggiori malattie? 1.300 euro al mese!!
Sapete perchè gli operai di Termini Imerese sono stati settimane sul tetto della Fiat, giorno e notte? Per difendere un posto di lavoro da 1.200 euro al mese!!
Sapete che un carabiniere o un poliziotto rischiano ogni giorno la loro vita per la nostra sicurezza per meno di 1.500 euro al mese!
Fuori i cassonetti sommersi dalla “munnizza” e dentro la desolazione di vedere Maicol uscire tra le lacrime.
Oggi non è stata decisamente una giornata facile. Mi dissocio dal mondo.
Meglio spegnere la tv, accendere lo stereo assieme ad una sigaretta e ascoltare Mozart.