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Il mondo dei giovani raccontato da chi lo vive

Da oggi comincia la mia collaborazione con MontelepreWeb. Una nuova avventura che nasce soprattutto per la grande stima e l’affetto che ho nei confronti dell’amico Giacomo Maniaci, che mi ha proposto e  voluto per questa rubrica.

Sarà una rubrica che tratterà ogni tematica e problematica, convenzionale e non, del mondo giovanile. Non sarà uno spazio a senso unico, ma un modo per condividere idee, concetti, e soprattutto offrire una visuale non preconfezionata su una realtà che tutti ci vantiamo di conoscere, ma che in realtà nessuno ha la pienezza di  sapere.

Parleremo di tutto (o meglio tenteremo), e gli argomenti non mancano. Un confronto come tra vecchi amici di una comitiva, come si fa nei paesi,  affrontando anche temi di una certa importanza e di una certa serietà, con la speranza che possa offrire una visione più chiara di un mondo che sfugge: i giovani.

Mi auguro che sarà uno spazio frequentato e condiviso, sperando che l’ipocrisia o la banalità rimangano fuori dal confronto, e che la critica sia un mezzo per costruire e non per distruggere o per affondare colpi al nemico di turno, perché ricordate che qualsiasi persona con cui ci confrontiamo è sempre degno di rispetto in quanto essere umano.

Quelle che seguiranno saranno un insieme di emozioni, vicende vissute, di esperienze talvolta altissime, talvolta sconcertanti, incastonate in una realtà che, come scritto prima, tendiamo a sottovalutare, a non guardare mai con la dovuta attenzione.

E’ pur vero che nella maggior parte dei giovani spesso manchi una progettualità sulla propria vita e sul mondo, il senso di responsabilità delle proprie azioni, e una visione del futuro. Ma faccio una considerazione: Come abbiamo fatto a “spegnerli” così? Perché i nostri ragazzi sono cosi sfiduciati? E’ questo che dobbiamo chiederci, ed è questo verso cui deve dirigersi la nostra attenzione.

Non aspettiamo che siano i ragazzi a fare il primo passo nella nostra direzione: i ragazzi sono ostinati, cocciuti e orgogliosi. Se vogliamo conoscerli, dobbiamo chiamarli, cercarli, dargli spago.

Loro mostreranno indifferenza per un po’, ma una volta rotto il ghiaccio, ci si stupirà nello  scoprire quanto i nostri ragazzi possano dare e possano fare.

Entrare in contatto con loro significa scongiurare, una volta per tutte, la frattura di quel rapporto con cui siamo cresciuti.

Se riuscissimo a fare tutto questo potremmo riconquistare quel rapporto e intraprendere un cammino che può condurre molto lontano.

Ecco perché, a parer mio, il mondo degli adulti deve chiedere perdono al mondo dei giovani e riconciliarsi con loro, tornando ad insegnare loro la vita, non la sregolatezza, il facile divertimento e la solitudine. Insegnando loro, con l’esempio, non con le parole che la vita è piena solo quando trova un senso……. Mi viene in mente un vecchio detto:

“li abbiamo riempiti di niente, illudendoli che il buio degli sballi, del potere, del successo…sia la vita”

Questo primo articolo vuole essere solo la prima tappa di una staffetta che si vuole condurre avanti con la speranza che si possa conoscere il mondo giovanile da un altro punto di vista: conoscerli dentro e capire cosa loro pensano, vedono e aspirano.

Alla prossima.

Il mondo dei giovani raccontato da chi lo vive ultima modifica: 2010-04-22T20:13:49+02:00 da Salvo Bono
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