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Agorà, il pensiero di “u pupu”

La rubrica per l’occasione prova a dar voce ad un illustre compaesano dimenticato da molti e sconosciuto ai più: Filippo Riccobono, di cui in tanti ricordano probabilmente solo il busto bronzeo collocato in piazza Ventimiglia.
Ho provato a descrivere la realtà monteleprina attraverso i suoi occhi; come se un uomo d’altri tempi venisse catapultato nel nostro presente e commentasse ciò che la vista gli offrirebbe.
Ecco la sua lettera aperta ai monteleprini.

Cari concittadini, 

sono Filippo Riccobono, un monteleprino come voi. Sono stato un magistrato ed ho ricoperto cariche molto importanti come quella di Presidente della Corte di Cassazione siciliana, ho scritto tanti libri di giurisprudenza, sono stato proposto come senatore del Regno d’Italia, ma per voi sono solo “U PUPU” di Piazza Ventimiglia (non vi preoccupate, non mi offendo. So che lo dite affettuosamente).

E pensare che all’inaugurazione del mio busto intervenne l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, l’on. Vittorio Emanuele Orlando che fece pure un bellissimo discorso. Ah bei tempi!

Perché vi sto scrivendo questa lettera?

Come saprete non sono più tra voi da tanti anni e considerato che volevo comunicare con i miei concittadini e che a noi dell’altra sponda non è permesso aprire account su Facebook mi sono rivolto all’autore di questa rubrica che gentilmente mi ha permesso di usare questo spazio.

Veramente l’idea è stata del mio amico Paolo Migliore che deluso di quanto succede in paese ha pensato di creare un’associazione (lui è pratico di queste cose…ha fondato la Carboneria monteleprina!) per comunicare con tutti voi. Hanno apprezzato l’iniziativa anche Giovanni Ventimiglia e Castrenze Di Bella. Lo so, non li conoscete ma sono tutte persone che hanno fatto la storia del nostro paese.

Che dire…da questa parte siamo molto delusi di come vanno le cose in paese. Avevamo tante aspettative , specialmente Paolo e i patrioti monteleprini, che dopo averci liberato dai Borboni ed essere stato nominato da Garibaldi in persona Governatore della Città di Palermo, pensavano di avere aperto al nostro Paese un avvenire luminoso., invece a cosa assistiamo?

Al decadimento sistematico della nostra comunità.

Una “classe” politica litigiosa ed inconcludente che si preoccupa soltanto degli interessi propri o del proprio partito , senza più curarsi del bene comune. Che non ha più amore per la città.

I cumuli di immondizia nelle strade sono diventate uno spettacolo terribile ma quotidiano e la gente ci convive regolarmente, sdegnata ma purtroppo rassegnata; il caos automobilistico è totale, troppe macchine, pochi parcheggi, nessun piano strategico del traffico per scoraggiare l’uso o l’abuso di queste scatolette di lamiera. Ah com’erano belli i cavalli!!

Dov’è la politica? Cosa sta facendo per il nostro Paese? Cosa sta programmando per renderlo più vivibile?

I giovani bivaccano e aspettano che qualcuno si ricordi di loro e nel frattempo bevono, si fanno le canne, si perdono tra gli elettroni dei loro smartphone e si deprimono galleggiando nel vuoto pneumatico di questa “società liquida” che non riesce più a dar loro certezze, valori, sogni e speranze. La loro vita sta diventando una sorta di fiction dove la realtà ha un senso solo se rappresentata e condivisa sui social network, se non hai “amici”, se non sei taggato, se non ti arrivano gli sms, non sei Nessuno. I valori, l’arte, la cultura, l’esperienza sono soltanto parole da wikipedia: perché sforzarsi di leggere un libro se trovo il riassunto su internet?

Provo per loro una grande pietà: sono tutti connessi 24 ore al giorno ma sono sempre più soli.

Dov’è la politica? Cosa sta facendo per i nostri ragazzi? Cosa sta programmando per il loro futuro?

Gli anziani hanno perso da tempo il loro ruolo di depositari della memoria storica, di punti di riferimento e di guida per le nuove generazioni. Sono messi là, in quelle panchine, con gli sguardi smarriti in attesa del loro destino. Eppure avrebbero voluto partecipare, sentirsi vivi, utili. Niente da fare. Adesso sono soltanto un peso.

Dov’è la politica? Cosa sta facendo per i nostri anziani? Cosa sta facendo per rendere più serena la loro vecchiaia?

Non vedo più bambini in mezzo alle strade, le mamme hanno paura. Ed hanno anche ragione. Non ci sono più spazi a misura di bambino, tutto è occupato prepotentemente dai grandi e allora sti nutrichi li sbattiamo davanti a tv e videogiochi a logorarsi i neuroni ed a crescere senza avere mai provato l’esaltazione di un acchiana u patri cu tutti i so fugghi o di un tiro con un ciuscia-caccamo nella testa di un compagno di scuola antipatico.

Certo nessuno vuole fermare il progresso ma occorre che le nuove generazioni conoscano la nostra storia, le nostre radici, la nostra cultura, le nostre tradizioni, siano collegati con il nostro passato e siano pronti a gestire il futuro.

Dov’è la politica? Cosa sta facendo per i nostri bambini? Cosa sta facendo per farli crescere in una comunità sana ed evoluta?

Beh, direte voi e soprattutto qualche politicante locale che crede di essere qualcuno solo perché occupa un posto nel consiglio comunale, cosa c’entra questa tua incursione nel mondo dei vivi che già abbiamo i nostri problemi?

Ma lo sai che tra qualche giorno dovremo pagare l’IMU che i nostri amministratori hanno graziosamente deliberato al massimo? Ma c’è anche la TARSU, l’acqua, L’IRPEF, la luce, i telefoni, Sky, il mutuo, le rate dell’I-Pad del bambino, il bollo, l’assicurazione, la connessione internet, gli addobbi dell’albero di Natale, i regali……..addio tredicesima (per chi la prende, se la prenderà!).

Lo so. Lo so. I tempi sono difficili ma pensate un po’ a noi, ai vostri padri. Abbiamo conosciuto guerre, miseria, fame ma questo non ci ha impedito di combattere per il nostro paese. 

In questa piazza ho visto contadini infreddoliti all’alba imploranti per una giornata di lavoro, soldati stranieri massacrare i nostri giovani che combattevano per la libertà, ragazzi in camicia nera , banditi armati , democristiani in giacca e cravatta, preti e bestemmiatori, lagnusi cronici e grandi lavoratori. Credo di avere abbastanza esperienza per darvi un consiglio finale.

Montelepre è un gran bel paese. Ha tante ricchezze naturali, sociali e culturali. Ha tutte le potenzialità per creare un futuro sereno e dignitoso ai propri figli ma vi chiede, e lo fa con la mia voce che ormai appartiene alla terra, di essere rispettato e di essere amato. E questo vale soprattutto per chi si propone come amministratore della comunità.

Il vostro affezionatissimo Filippo Riccobono.

Agorà, il pensiero di “u pupu” ultima modifica: 2012-12-04T15:34:55+01:00 da Nino Plano

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