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Sette giorni, sette notti. Ora parlo

No, questa appena trascorsa non è stata una settimana come le altre. In questi 7 giorni non ho avuto voglia di fare quello che solitamente si svolge nella vita quotidiana: fare la spesa, pagare le bollette, guardare la tv, parlare con gli amici. Insomma la normalità.

In questi sette giorni non ho potuto vivere la tranquilla quotidianità perché non sono riuscito a cancellare dalla testa quella terribile fotografia di Giacomo Tinervia ( si badi bene ….non del sindaco Tinervia, ma dell’uomo e soprattutto del padre) stampata sui giornali assieme a decine di delinquenti o presunti tali. Una foto che mostra lo sguardo di un uomo smarrito, impaurito, frastornato, assente, incredulo che viene strappato dal suo letto e sbattuto in una cella con accuse gravissime quanto infamanti.

Sette giorni e sette notti nella quali la vita di un uomo va in frantumi, nelle quali tutto quello che hai costruito va in malora, nelle quali sei catapultato in un mondo fino allora sconosciuto fatto di celle, sbarre, detenuti, guardie, magistrati, dove le tue ossa sono costrette ad un immane lavoro per poterti reggere in piedi. Dove il tuo cuore e il tuo cervello devono gestire il tremendo stress e mantenere una parvenza di lucidità per poterti difendere, per non crollare, per salvare la tua dignità di uomo e di rappresentante delle istituzioni. Per salvaguardare l’onorabilità del tuo paese e dei suoi concittadini feriti ancora una volta senza averne colpa. Questo immagino sia il carcere.

Cosa avrà pensato in questa tremenda settimana Giacomo Tinervia? Sicuramente alle figlie, alla madre, ai fratelli, alla sua compagna di vita e a tutte le persone care. Al dolore che stava causando, allo sconvolgimento delle loro vite. E credo che questo sia stato il dolore più grande, al di là della detenzione e della frustrazione personale.

Adesso è fuori, è tornato nella sua casa, all’affetto della famiglia e degli amici. Fuori dall’incubo.

Adesso saprà cosa è successo in questa settimana nel nostro paese, che il consiglio comunale è decaduto per le dimissioni di 9 componenti, che molti cittadini hanno espresso i loro pareri sulla vicenda, che qualcuno ha chiesto la mozione di sfiducia ancor prima di leggere un invisibile trafiletto, dove le dichiarazioni dell’impresa estorta negavano di avere pagato tangenti al sindaco, nello stesso giornale che aveva fatto i titoloni per l’arresto .

Qual è la verità? È estraneo ai fatti contestati come proclama a gran voce il sindaco o coinvolto come hanno ipotizzato gli inquirenti?

Questo lo stabilirà, speriamo al più presto, la magistratura alla quale va comunque il nostro plauso per la brillante operazione che ha stroncato sul nascere la riorganizzazione di Cosa Nostra nel territorio.

Va comunque sempre ricordato che le condanne vengono comminate dopo un regolare processo e che fino al momento nessun cittadino può essere giudicato colpevole.

Spero che il Sindaco chiarisca subito ed in maniera cristallina la sua posizione, riacquisti la sua serenità e possa ritornare ad amministrare il comune fino alla fine del mandato.

Mi sfuggono ancora le motivazioni che hanno indotto i 9 consiglieri a rassegnare le dimissioni, visto che il Consiglio, ad oggi, non è stato minimamente coinvolto e che nessuno ha messo in dubbio la loro onestà ed il totale rispetto della legalità e che comunque sarebbe stato incoraggiante che in un momento così drammatico per il nostro paese, le nostre Istituzioni ( Consiglio e Giunta) si fossero strette, come una famiglia, attorno ai loro cittadini anche in pubblica assemblea e decidere tutti assieme le scelte da fare.

Mi sfuggono le motivazioni di tanta cattiveria che ho letto nei vari commenti in rete fatte da persone che nell’anonimato di un nickname sputano veleno gratuitamente.

Mi piacerebbe che dopo questa tremenda settimana, Montelepre si ritrovasse, che respingesse la cattiveria di pochi, che tutti i cittadini di destra, centro, sinistra, tornassero a volersi bene, a parlarsi, a confrontarsi anche a scontrarsi dialetticamente ma senza odio, senza cattiveria, che lavorassimo tutti per il nostro paese, per farlo crescere ed evolvere nel benessere di tutti.

Sette giorni, sette notti. Ora parlo ultima modifica: 2013-04-15T22:43:08+02:00 da Nino Plano

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