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Il bandito di Montelepre in salsa rock-folk

Se la recente indagine della Procura di Palermo ha di fatto dissipato qualsiasi dubbio sulla presunta non-morte del bandito, la storia di Salvatore Giuliano, nel bene e nel male, continua ad armare la mano creativa di giornalisti, scrittori, sceneggiatori e, non ultimo, musicisti.

Dallo scorso Marzo circola in Rete il videoclip di una canzone ispirata dalla leggenda sulle ultime ore del picciotto di Montelepre. S’intitola Giuliano; scritta ed interpretata dagli nKantu d’Aziz, una band folk-rock-ska palermitana; di cui è stato realizzato anche un videoclip (di seguito riportato).

 


Girato tra le suggestive cave di Montelepre, le millenarie latomie di Selinunte, il cortile di Castelvetrano dove fu rinvenuto il cadavere [u curtigghiu di Giuliano] e Portella delle Ginestre – si legge in una recensione – , il videoclip inizia proprio dal cadavere, che è anche una citazione/omaggio al film di F. Rosi del 1962.

Con la canzone “Giuliano”, gli nKantu d’Aziz pongono dei dubbi provocatori sulla vita e sulla morte di un uomo chiave della storia della Sicilia la quale ebbe un ruolo cruciale nella genesi della I Repubblica.
Diversi atti ancora oggi sono secretati e gli ultimi esami compiuti sul cadavere dell’uomo identificato come Giuliano pare dimostrino che quel cadavere non fosse il suo.  Chi era davvero quest’uomo? E cosa si nasconde dietro la strage di Portella?

Protagonista del video un ironico e intenso Alessandro Rugnone, al quale è stato assegnato il prestigioso e ambito premio del teatro in Italia, il premio UBU, nella categoria under 30.
Regia di Marta Tagliavia, documentarista, al suo primo clip musicale per una produzione di myGroove music label, etichetta indipendente palermitana.

Autore del brano è Totò Grilletto, poeta e compositore di origini arbëreshë, le cui canzoni raccontano di miti e leggende siciliane, di personaggi epici, leggendari o realmente esistiti: una caleidoscopica e poetica galleria di uomini e donne, che assumendo talora anche tratti scomodi e provocatori rappresentano una condanna nei confronti dei facili moralismi sociali.

Attraverso i loro brani gli nKantu d’Aziz cantano una Sicilia autentica e genuina, vera e accecante, priva di grigi, dai toni forti e marcati. Un genere musicale che qualcuno ha definito combat folk e che spazia dallo swing al balcanico, passando dallo ska.

Il bandito di Montelepre in salsa rock-folk ultima modifica: 2013-06-10T18:40:59+02:00 da Giacomo Maniaci
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