Sono pochi i materiali che hanno insieme tante qualità come la lana: è un isolante termico e acustico, isola da campi elettromagnetici, è ignifuga, atossica, durevole e risorsa rinnovabile, senza voler ricordare l’utilizzo che i nostri avi ne facevano, tanto da offrirlo come dote ai figli.

Nonostante ciò, la lana delle nostre pecore è oggi considerata un rifiuto speciale e viene smaltita in modi anche illeciti che comportano danni ambientali. Nell’ambito di un possibile recupero della lana siciliana è nato il progetto Reti di Lana presso il Centro Thar dö Ling a Sagana, a Montelepre

La settimana scorsa si è tenuto un seminario per sperimentare l’utilizzo di questa risorsa nella bioedilizia, attraverso modalità di realizzazione in auto-costruzione, a basso costo e che garantiscano comunque buone prestazioni di coibentazione.

Il Centro Thar dö Ling si propone come una realtà per il cambiamento verso un modo di vivere semplice, più consapevole, più vicino alla natura. “L’intervento previsto ha fini sperimentali, dimostrativi e formativi sul tema della lana, con lo scopo di promuovere – fanno sapere gli ideatori del progetto – conoscenze e interesse su una possibile filiera territoriale della lana”.

Il corso-cantiere è rivolto a chi è interessato a saperne di più sulla risorsa lana e i suoi possibili impieghi; è interessato ad approfondire la tematica dell’isolamento termico; vuole vedere come isolare termicamente un locale in auto-costruzione; ha voglia di sperimentare alcune applicazioni pratiche della lana in edilizia e per chi ha voglia di conoscere degli esperti di bioedilizia e un luogo di buone pratiche.