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Trasporto merci su gomma in continua crisi

trasporto-autostrada-camionÈ in costante diminuzione il numero di Tir che percorrono le strade italiane: è questo ciò che emerge analizzando i dati che riguardano il settore trasporto merci su asfalto, che risulta ormai da diversi anni in netta contrazione. La crisi si sta facendo sentire in maniera pesante soprattutto in questo settore, il trend è negativo nell’intera Unione Europea e in tale quadro l’Italia rappresenta l’anello più fragile di una catena già piuttosto indebolita. Le statistiche pubblicate dall’Anfia – “Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche” – relative al 2014 hanno certificato una situazione che appare evidente anche senza il bisogno di guardare i numeri.

Nell’arco degli ultimi dieci anni il trasporto delle merci su strada ha subito una netta diminuzione nel rapporto tonnellate-chilometri, con una flessione in termini percentuali del -10% rispetto a quanto accadeva nel 2007. A dispetto di ciò, la strada resta il canale privilegiato per il trasporto merci, visto che il traffico all’interno dell’Unione Europea avviene per tre quarti proprio su strada (senza considerare, naturalmente, i trasporti via aereo e quelli via mare).

Come detto, la situazione è simile in tutta Europa anche se proprio nel 2014 alcuni Paesi hanno fatto registrare numeri in lieve rialzo, accanto ad altri nei quali la flessione non accenna ad arrestarsi. Fra questi troviamo l’Italia che in un arco di 6 anni, a cavallo fra il 2008 e il 2014, ha visto diminuire del 35% il trasporto delle merci su strada, quello che viene definito “traffico pesante”, e al contempo non sono stati registrati incrementi significativi per quanto concerne le altre vie di trasporto, a dimostrare una volta di più quanto sia profonda la crisi che sta attraversando tutto il Vecchio Continente.

In sostanza è diminuita la quantità e il numero di merci da trasportare e consegnare, e di conseguenza in circolazione si trovano meno Tir e camion: i dati, dunque, confermano quanto già è visibile a chi percorre spesso le autostrade, in cui i mezzi pesanti sono molti meno in confronto a qualche anno fa. Soprattutto gli automobilisti italiani se ne saranno accorti, visto che la flessione nel nostro Paese è la più netta a livello europeo. Nel 2014 è stato stabilito infatti il record negativo per quel che concerne le merci movimentate, il punto più basso da dieci anni a questa parte.

Queste cifre negative si ripercuotono pure sul mercato degli autocarri, anch’esso in netta flessione. Il numero medio di nuovi autocarri venduti nel Bel Paese – fra pesanti e medi – si era attestato su oltre 36 mila unità sino al 2008, poi si è quasi dimezzato (poco meno di 19 mila i mezzi venduti) nell’arco di tre anni, fra il 2009 e il 2011, ed è sceso infine a 13.500 nell’ultimo triennio, dunque poco più di un terzo rispetto a quanto avveniva sette anni prima. Un’emorragia costante, tamponata però nel 2015.

Le cifre di vendita dello scorso anno, infatti, sembrano invogliare all’ottimismo: le nuove immatricolazioni di questa tipologia di mezzi sono state più di 15 mila; in percentuale, la crescita è stata di quasi il 28% per i trattori stradali e del 12% per quanto riguarda i cabinati. Ancor più positivi i numeri di vendita per semi-rimorchi e rimorchi pesanti, che hanno fatto segnare una crescita superiore al 54% con un totale di oltre 10 mila immatricolazioni nuove. Segnali di incoraggiamento se si guarda la situazione degli ultimissimi anni, ma numeri ancora inferiori a quelli pre-crisi, quando le immatricolazioni annuali sfioravano le 18 mila unità. E per fortuna buone notizie arrivano anche dal fronte delle assicurazioni dove sembrano essere in calo anche i premi per gli autocarri (per approfondire visita http://www.assicurazioniautocarri.com/assicurazione-camion/ )

Volgendo lo sguardo all’Europa, non sorprende che davanti a tutti in fatto di volumi di merci movimentate ci sia la Germania, non a caso considerata la locomotiva dell’economia continentale. La Germania muove da sola il 18% del traffico di merci europeo e alle sue spalle troviamo la Polonia con il 15%; osservando questi dati, si vede chiaramente come il trasporto su asfalto europeo si sia spostato verso est: la Polonia ha infatti incrementato la propria movimentazione del 66% in confronto al 2007.

Molto bene hanno fatto pure Bulgaria e Lituania, con incrementi rispettivamente del 90% e del 38%, mentre sono in linea con la Polonia i miglioramenti di Slovacchia e Repubblica Ceca, compresi fra il 12% ed il 15%. La Polonia, in particolare, brilla quando si parla di traffico internazionale e si pone come punto di riferimento dato che copre oltre un quarto (25,2%) del traffico totale. I viaggi a vuoto sono stati il 21% nel complesso, percentuale che si alza fino al 25% quando ci si riferisce ai trasporti nazionali e scende invece al 13% nei trasporti a livello internazionale.

Trasporto merci su gomma in continua crisi ultima modifica: 2016-03-13T14:48:11+01:00 da Redazione