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Agorà, “Dove eravamo rimasti?”

L’ultima mia incursione nell’Agorà risale a circa 1 anno e mezzo fa e vorrei  ripartire dagli argomenti trattati (quasi profeticamente!) in quell’articolo del 22  Giugno 2010, dal titolo “Manovra finanziaria? Ecco la più semplice“.

Tanto per cambiare si parlava di crisi e di quello che il Governo stava facendo tra il  Bunga Bunga ad Arcore e le dichiarazioni del Capo che ci rassicurava sulla situazione economica atteso che i ristoranti erano pieni e le maldicenze sulla gravità della  crisi mere invenzioni dei soliti comunisti.

Sembra sia passato un secolo. Cosa è successo nel frattempo?

Emilio Fede non è più direttore del fantastico TG 4 (gravissima perdita per il giornalismo italiano!) ed è sceso pure lui in campo fondando un movimento a quanto pare di ispirazione elitaria visto che all’inaugurazione erano presenti solo poche decine di persone (!).

Il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato per diffamazione dovrà scontare la più terribile delle pene : invece del carcere dovrà stare 14 mesi agli arresti domiciliari in casa della sua compagna tale On. Daniela Santanchè (si proprio lei!). Pare che abbia chiesto un gesto di umanità ai magistrati per essere trasferito subito in galera.

Silvio Berlusconi, che sembrava finalmente avere capito che si doveva togliere dai Maroni, ci scassa ancora i cabbasisi, con la tiritera del torno-non torno, primarie si-primarie no,  e fa fare al suo Bambolotto Angelino ogni giorno la figura della marionetta siciliana, o Pupo, che come sappiamo tutti si muove ed agisce solo se qualcuno gli  tira un filo.

Gianfranco Fini è Fini..to, nonostante il coraggio di avere alzato il dito contro il Capo Supremo non ha saputo creare un’alternativa di destra credibile e completamente de-berlusconizzata come aveva promesso non riuscendo nemmeno ad avere il coraggio di ammettere la negligenza o la leggerezza nella gestione dell’affaire Casa Montecarlo che avrebbe potuto smontare in 10 minuti raccontando la verità ai cittadini e scusandosi con i militanti di Alleanza Nazionale anche per  avere sciolto il partito.

Beppe Grillo è al 20%  dimostrando scientificamente il noto aforisma di Ennio Flaiano che recita “La situazione in Italia è grave ma non è seria” e che comunque sta svolgendo il compito di catalizzatore della protesta che avrebbe potuto assumere risvolti più drammatici.

Pierferdinando Casini sta ancora al centro della palude che speriamo possa risucchiarlo rendendolo inoffensivo.

Brunetta si è sposato con una bionda e pretende che la moglie timbri il cartellino ogni volta che esce di casa, Tremonti scrive libri contro la finanza creativa, Bossi si è ritirato a vita privata  ed ha aperto un allevamento di trote con i soldi dei rimborsi elettorali in società con Calderoli.

Di Pietro, dopo essere stato abbandonato da molti compagni ha cambiato il nome del partito in Italia dei Valori Bollati ( a causa dei tanti rogiti!!), la Polverini è finita nella polvere, Formigoni è andato in crociera pagata a sua insaputa da alcuni amici, e in Sicilia, dopo Cuffaro e Lombardo,  per ricordare agli amici del Nord  che abbiamo dato i natali a Pirandello, Sciascia, Falcone e Borsellino  ci permettiamo di eleggere un  presidente omosessuale, di sinistra e antimafioso che pare stia finalmente restituendo dignità al popolo siciliano. “Votati munnu!”, avrebbe esclamato un nostro concittadino.  Speriamo bene.

Sarà una settimana decisiva anche perché conosceremo il vincitore delle primarie del PD e sapremo se, in caso di vincita del centrosinistra, ci toccherà veramente avere come premier il rottamatore Renzi o l’usato sicuro Bersani.

Insomma, come diceva Mao in tempo di rivoluzione “Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”, perché dovrebbe produrre un cambiamento.

Sarà così anche in Italia o dovremo subire ancora un parlamento di sanguisughe – magari designate dal Porcellum – che succhieranno quel poco di sangue che Monti e la sua allegra brigata ci ha lasciato?

Dobbiamo ancora rassegnarci a vedere i soldi pubblici che finiscono a caviale e champagne nei banchetti delle caste mentre al povero cittadino onesto viene chiesto di vivere, nella migliore delle ipotesi, con mille euro al mese a fronte dei ventimila euro , più auto blu, vitalizi e pensioni di lorsignori? Spero proprio di no.

Agorà, “Dove eravamo rimasti?” ultima modifica: 2012-11-27T12:00:39+01:00 da Nino Plano