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Agorà, il ritorno del Caimano

Alla fine è tornato!

Prima di tutti se n’è accorto lo spread che  risale a 350  punti accompagnato dal crollo di Piazza Affari che perde 2,3 punti. Poi se ne sono accorti in Europa e in tutto il mondo con  segnali di preoccupazione e incredulità.

E  pensare che aspettavamo il Natale rassegnati  a pagare IMU & bollette ma fiduciosi nel  vedere quel maledetto indice  finalmente sotto i 300 punti ( che significa risparmiare circa 50 miliardi del bilancio dello Stato),contenti di vedere Mario Monti in giro per il mondo a rappresentare l’Italia ricevendo grande stima e rispetto, rasserenati di sapere Sallusti ai domiciliari con la Santanchè che probabilmente sarà più occupata e vedremo meno in televisione, speranzosi  nel lavoro che Crocetta sta facendo in Sicilia, rincuorati nel vedere un Parlamento che stava lavorando su importanti provvedimenti ( riforma province, legge di stabilità, legge elettorale, misure per la crescita, pareggio di bilancio) con rinnovato senso dello Stato sotto la saggia regia del Capo dello Stato……

quando improvvisamente dai banchi di Montecitorio  il candido Angelino annuncia che la vita  del governo  tecnico è  finita. Tempo scaduto. Monti non mangerà il panettone  e Babbo Natale ci riporta LUI, Silvio , Il Caimano.

Bisogna andare a votare al più presto. Altro che primarie! Si sciolgano le Camere!

Prima di approvare una nuova legge elettorale che avrebbe permesso ai cittadini quantomeno di scegliersi il parlamentare da eleggere.

Prima di votare la legge che non consentirebbe ai condannati anche in primo grado di candidarsi alle elezioni.

Prime di dare corso alla procedura di accorpamento delle Province creando il caos istituzionale.

Prima della conclusione del processo Ruby che potrebbe nuocere gravemente a qualcuno.

Prima che si adottino misure per la ripresa economica.

Ma cosa abbiamo fatto noi italiani per meritarci un castigo così forte?

Nell’antica Grecia esisteva una dea , Nèmesi, che bilanciava i destini dei mortali con periodi di grande fortuna  e di estrema disgrazia che poi fu presa in prestito dagli storici con il concetto di “nèmesi storica” applicato anche  alle nazioni. Forse l’Italia ha avuto troppo dagli dei  in termini di bellezze naturali, cultura, arte, civiltà, progresso ed ora deve bilanciare scontando un periodo di regresso, inciviltà, barbarie, corruzione politica e crisi economica.

Ma non ne  abbiamo avuto abbastanza?  Non stiamo facendo tutti questi sacrifici per uscire dal tunnel della crisi? Per vedere finalmente una classe politica seria, onesta, vicina alla gente ed ai suoi bisogni, che non sia più una casta di privilegiati  ma una selezione di  cittadini esemplari scelti liberamente dal popolo?

Tutto si è fermato. Andremo a votare a febbraio col Porcellum, riavremo un parlamento di nominati e non è difficile immaginare chi saranno i privilegiati. Una cosa è certa: non saranno uomini liberi.

Ci resta solo di sperare in un sussulto di dignità dei parlamentari uscenti  che possa restituire ai cittadini il diritto costituzionale di scegliere a chi dare il proprio consenso.

Ma forse questo è chiedere troppo.

Agorà, il ritorno del Caimano ultima modifica: 2012-12-10T15:28:00+01:00 da Nino Plano