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Sul Comune pende un decreto ingiuntivo di 500 mila euro, la giunta Crisci ricorre in Cassazione

Un ricorso in Cassazione per evitare che un decreto ingiuntivo di quasi 500 mila euro diventi esecutivo.
Lo ha disposto l’amministrazione comunale di Montelepre, che con un proprio atto ha affidato l’incarico all’avvocato, Giancarlo Pellegrino.
Così il ricorso alla suprema corte è l’estremo tentativo di bloccare il passaggio in giudicato della sentenza della corte d’appello di Palermo del marzo scorso, che condanna il Comune a versare la somma alla società d’ambito Palermo 1 in liquidazione, società peraltro dichiarata fallita con sentenza della sezione civile e fallimentare del Tribunale del maggio scorso.
La vicenda risale a qualche anno fa, quando i comuni di Balestrate, Giardinello e Montelepre impugnarono la delibera di approvazione del bilancio d’esercizio 2007 dell’Ato rifiuti.
Nel 2013 il Tribunale di Palermo aveva rigettato i ricorsi e le amministrazioni comunali, con la sola eccezione di Giardinello, hanno fatto appello.
La decisione dei giudici di secondo grado del 28 marzo di quest’anno si è abbattuta come una clava sul comune di Montelepre, da qui il nuovo ricorso, “necessario al fine di impedire il passaggio in giudicato della sentenza e per prevenire e contrastare la richiesta del curatore dell’immediato rientro del debito da parte del Comune”.
La tesi difensiva punta a “censurare sotto il profilo della legittimità la pronuncia della corte d’appello” sulla natura di diritto privato e non di consorzio della società d’ambito.

Sul Comune pende un decreto ingiuntivo di 500 mila euro, la giunta Crisci ricorre in Cassazione ultima modifica: 2018-10-28T12:23:50+01:00 da Corrado Lo Piccolo
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