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Le idi di Marzo cambiano la storia

Come tutti sappiamo, le idi di marzo che cadono proprio in questo periodo, sono state infauste per Cesare ma hanno aperto i destini di Roma verso la grandezza dell’impero di Augusto consolidando per sempre la civiltà greco-romana.

Sembra che questi giorni del calendario siano portatori di cambiamenti epocali anche nel ventunesimo secolo.

Con l’elezione di Papa Francesco, abbiamo assistito ad un cambiamento straordinario della prassi vaticana: il nome scelto, il richiamo ad una chiesa povera e per i poveri, lo stravolgimento di tutti i protocolli, l’augurio di buon pranzo alla fine dell’ Angelus, la scelta di salutare personalmente i suoi fedeli, la rinuncia all’oro ed al lusso, il richiamo al poverello di Assisi hanno lasciato il mondo senza parole. Si capisce che questo Papa probabilmente cambierà la storia della chiesa.

Naturalmente tifo per lui e spero, da laico, che possa dare questa grande svolta al mondo cattolico, che si possa ritornare alla chiesa di Cristo dove gli ultimi dovrebbero essere i primi. Forza Francesco!

Adesso, per avvilirci un poco già ad inizio di settimana, parliamo delle italiche vicende politiche e relative idi di marzo.

Un grande cambiamento viene dall’elezione dei presidenti delle camere:niente nomi della nomenclatura politica ma due figure di altissimo profilo. Non ho seguito molto l’opera della Boldrini ma è palese il suo ruolo a tutela degli ultimi. Che si ritorni a parlare degli equilibri del pianeta, che si metta in discussione questo modello di pseudo sviluppo che vede nazioni che buttano nei rifiuti più’ del 50% del cibo a fronte di milioni di persone che muoiono di fame. Sarebbe ora.

Conosco invece molto bene la storia di Pietro Grasso e saperlo come seconda carica dello Stato, al posto di Schifani, mi rende più tranquillo e fiducioso nelle istituzioni.

Quindi grazie ai senatori di 5 stelle che dimostrando alto senso di responsabilità hanno superato il diktat Grillino mettendo il siciliano giusto alla Presidenza del Senato. Spero facciano lo stesso con gli altri due presidenti da eleggere: se prevarrà il senso dello Stato amalgamato con la necessità del cambiamento, se si capirà che non è più tempo di distruggere ma di ricostruire anche con qualche piccolo compromesso, allora tutti vi saremo grati ed il sacrificio di Cesare sarà servito a qualcosa e forse un’altra stelletta di aggiungerà alle cinque.

Le idi di Marzo cambiano la storia ultima modifica: 2013-03-18T13:58:56+01:00 da Nino Plano

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