Blog idee e opinioni

Io non sono Charlie

Mi tiro fuori dal coro degli ipocriti e dei falsi tutori della pseudo-libertà di stampa.

Io non posso essere Charlie perché ho sempre ritenuto che una cosa sia il diritto di espressione anche satirica, altra cosa è l’insulto gratuito e blasfemo nei confronti di profeti, santi e Messia.

Non avevo mai sentito parlare di questa specie di giornale satirico francese Charlie Hebdo se non, come penso tutti voi, in occasione della tremenda strage eseguita dai terroristi arabo-francesi e non sapevo nemmeno di cosa scrivessero. A quanto pare erano e sono concentrati a disegnare vignette molto sobrie e rispettose specie nei confronti delle figure religiose musulmane e cristiane.

A scanso di equivoci e di qualche puntuale quanto gratuito commento fatto da chi pizzulìa , come fa un gallina con il furmintuni (mais per i bergamaschi in ascolto), sempre su quanto scrivono gli altri forse non essendo in grado di esprimere qualcosa di proprio senza limitarsi a pontificare impropriamente sul lavoro altrui, esprimo a caratteri cubitalissimi la più ferma e convinta condanna verso tutti gli atti terroristici perpretati da questi fanatici esaltati che non hanno nessun rispetto della vita e che sono capaci anche di imbottire i loro bambini di esplosivo e mandarli a morire uccidendo altre persone. E’ l’orrore che nessuno potrà mai capire nè tantomeno giustificare, qualunque possa essere la causa che li ha provocati. E quindi non si uccide per nessun motivo specie per delle vignette, anche se sono idiote o blasfeme. E non si uccide mai in nome di Dio, come giustamente ci ricorda Papa Francesco.

Detto questo io sto con i musulmani, con quelli che credono nel loro Dio e nel loro Profeta , che vanno nelle moschee a pregare Allah e che sono la maggior parte dei fedeli. Non vedo nessun motivo per insultare il loro profeta con vignette vergognose e schifose. Specie in un periodo così pieno di tensioni tra i popoli.

Ma io sto soprattutto con la nostra civiltà e con la nostra religione: cattolica, apostolica, romana. Ritengo opportuno che non si tolga il Crocifisso dalle nostre scuole e dai nostri Uffici e mi sembra una cavolata intergalattica il fatto che un preside non faccia fare il Presepe nella scuola per non “offendere” le altre confessioni. Ma che ci siamo bevuti il cervello? Noi stiamo a casa nostra e vogliamo soltanto essere liberi di praticare i nostri riti e il rispetto delle nostre tradizioni ma non vogliamo essere Charlie, non vogliamo che il pensarla diversamente autorizzi dei vignettisti ad offendere Maometto o Gesù in maniera volgare e insopportabile. Si ribadisce che nessuna violenza è giustificata in nome di un’offesa ricevuta, seppur gravissima; ma che bisogno abbiamo di provocare reazioni – dandone il pretesto a chi ritiene di essere armato direttamente da Dio e che il farsi esplodere in un centro commerciale è il massimo per guadagnarsi il paradiso?

La mia indignazione ha raggiunto l’apice dopo avere visualizzato su internet alcune vignette riguardanti Gesù. Una in particolare che vi invito a cercare, sulla SS.Trinità dove (debbo a malincuore descrivere!) Le Père si trova in posizione piegata a 90 gradi, le Fils lo sta sodomizzando e l’occhio biblico de le Saint Esprit è infilato tra le natiche de Le Fils e viene rappresentato da una sbuffata di aria che esce dalle stesse (volgarmente peto). Questa vignetta mi ha disturbato, indignato, mi ha fatto schifo e gli autori dela stessa non li ritengo nè giornalisti nè intelletuali nè comici ma solo degli idioti.

Mi dispiace ma io non voglio essere Charlie e, comunque, gli autori delle vignette non devono subire violenze nè tantomeno morire per mano di terroristi. Dovrebbero essere semplicemente ignorati in modo che non avendo più nessuno che legge le loro schifezze se ne andassero a zappare la terra. Altro che milioni di copie, milioni di pernacchie per Charlie.

Io non sono Charlie ultima modifica: 2015-01-19T12:10:20+01:00 da Nino Plano
Altri contenuti riguardanti: ,

3 commenti